L'eroe del giorno

Si chiama Ronnie Lee Gardner ed ha deciso di morire tramite fucilazione invece della classica iniezione letale. Succede negli Stati Uniti, nello Utah, il duplice omicida condannato alla pena capitale ha optato per il plotone di esecuzione. Ha scelto di che morte morire: quattro pallettoni dritti al petto. Rapido, definitivo e decisamente plateale. Infatti la notizia ha fatto il giro del mondo e Gardner è l'uomo con le palle della giornata. Fosse stata la solita punturina non se lo sarebbe cagato di striscio nessuno.

Ogni volta che si viene a sapere di qualcuno giustiziato in quel degli Stati Uniti scatta l'indignazione globale: è incivile e crudele. Probabile. Ma chi ha ucciso forse non lo è stato? Mi direte che la società non deve macchiarsi di un delitto. Ma ritenete forse che essere privati della libertà per il resto della propria esistenza sia molto diverso dalla morte? Eppure non esistono movimenti contro l'ergastolo. E' sempre quello strano concetto di difesa della vita ad ogni costo, la sacralità della vita, senza curarsi di che genere di vita si tratti. Basta esistere, respirare, chi se ne frega se poi hai un tubo che ti entra in bocca e un altro che ti esce dal culo. Ma questa è un'altra storia.

Non che io sia favorevole alla pena di morte, chiariamo, ma l'alternativa qual è? Starsene chiusi al gabbio fino alla fine? Bella prospettiva. Certo, finchè c'è vita c'è speranza. La tua prigione può essere colpita da un meteorite e tu, unico sopravvissuto, te la puoi svignare zompettando allegramente. Puoi sperare di evadere, puoi sperare in una super amnistia, puoi sperare in un miracolo. Puoi sperare. Ma se poi non succede niente, bella merda. Io non ho alternative alla privazione della libertà, ma osservo che la società moderna non sia riuscita a trovarne una. E' curioso che il progresso ti porti strumenti sempre più sofisticati per catturare i criminali, ma una volta presi, la soluzione è tutto sommato la stessa di tremila anni fa.
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